Altro giro, altra corsa… come dicevano i giostrai in quelle lunghe serate estive dell’infanzia trascorse al Luna Park. Altro giro, altra corsa anche per la Fiorentina. Una Fiorentina rinnovata, almeno nei volti di chi, a vario titolo, ne tiene le redini: sono arrivati Raffaele Palladino sulla panchina viola, e con lui ovviamente un nuovo staff, Roberto Goretti dalla Reggiana quale nuovo direttore tecnico e per la prima volta dal 2019 cominceremo una stagione senza vedere il volto del prematuramente scomparso Joe Barone. Tre cambiamenti non di poco conto, soprattutto l’arrivo dell’ormai ex Monza, che va a prendere il posto occupato da Vincenzo Italiano per tre intense stagioni. Proprio da Palladino e intorno a Palladino, dunque, andrà a costituirsi la nuova Fiorentina. In particolare sarà lui – o così ci auguriamo – a dettare le linee guida di un calciomercato che prende il via oggi, giorno in cui esce online questo numero di Alé Fiorentina, e terminerà il 30 agosto. Due mesi pieni, torridi non soltanto per le temperature in città ma anche e soprattutto per l’umore che si respira in riva all’Arno. Una buona parte della tifoseria, infatti, osserva silenziosamente ma attentamente. Ci si aspetta un bel mercato. O quantomeno sarebbe necessario dopo le recenti e cocenti delusioni. In tanti attendono nomi in grado finalmente di far guardare il prossimo futuro con un po’ di ottimismo e ambizione. Perché su una cosa siamo tutti d’accordo: della Fiorentina vista negli ultimi dodici mesi, in molti hanno fatto e faranno le valigie. Vuoi perché ceduti, vuoi perché svincolati o a fine prestito, i dirigenti viola che si occuperanno del mercato dovranno fare un lavorone per cercare di accontentare il nuovo mister, supplire le lacune qualititative e quantitative della rosa, e far tornare i conti senza cedere pedine importanti.
E’ proprio quest’ultimo passaggio che incute più timore nei tifosi: come farà la società a comprare calciatori di qualità senza vendere Gonzalez, Beltran o il giovanissimo Kayode? (gli unici, probabilmente, ad avere un mercato degno di nota) Come farà a non ricadere nelle solite scommesse, spesso perse purtroppo, nei giocatori vicini al pensionamento, nelle “bucce” buone solo per far numero? Ce lo chiediamo tutti e, tutti quanti, non sappiamo bene come rispondere. Negli ultimi giorni precedenti all’apertura del calciomercato, sono usciti i primi nomi per l’attacco: Retegui, valutato 30 milioni e oltre dal Genoa, Kean dalla Juventus e Lucca dall’Udinese. Tre nomi che più che incendiare il cuore dei tifosi fungono da “scacciasogni”. Perché a parere di tanti, ciò che serve all’attacco viola è ben altro: occorre risolvere il problema che ha minato le fortune della squadra lo scorso anno, ovvero la difficoltà di segnare. Serve qualcuno che la butti dentro, con frequenza, e, fatta eccezione per Lucca che è giovane e verrebbe, speriamo, per fare la riserva, questi non sono profili che facciano dormire tranquilli. C’è poi da rifondare il centrocampo, che ha peccato spesso e volentieri di poca qualità nei momenti importanti della stagione. C’è da rinsaldare una difesa che, con Italiano, è stata l’incubo dei deboli di cuore. Palladino potrà essere un valore aggiunto, migliorare aspetti, dei singoli e del collettivo, che magari il suo predecessore non è stato in grado di esaltare, potrebbe trasformare Kean in un bomber o Zaniolo nel giocatore che poteva essere e non è mai stato – per carità, mai porre limiti alla provvidenza –, ma è fuor di dubbio che ci sia tanto, tantissimo da fare a livello di mercato. Senza cedere i “big”, come detto, e senza ripiegare su troppe scommesse. Ci sarebbe da spendere, Presidente Commisso. Non ci sono molte altre soluzioni. Perché, come si dice a Firenze, senza lilleri non si lallera. Del resto anche i giostrai della nostra infanzia, prima di far risuonare il grido “Altro giro, altra corsa… ”, pretendevano il gettone.