Nonostante la sosta forzata causa Mondiale in Qatar, la rubrica “Tutto lo Stadio” prosegue il suo viaggio nel grande universo dei Viola Club. In occasione dell’uscita del 9° numero di Alé Fiorentina, abbiamo avuto il piacere di parlare con Marcello Macherelli, presidente del Viola Club Curva Washington.
Marcello, quando e come nasce il vostro Viola Club?
«Il Viola Club Curva Washington è nato nell’agosto del 2019. L’idea mi è venuta dopo aver ascoltato il discorso di Rocco Commisso, a New York, in cui con tutta la sua passione diceva di voler riportare i viola sul tetto d’Europa. Devo aggiungere che a marzo 2019 ero andato in pensione, e quindi con un po’ di tempo libero…».
Quanti soci avete? C’è qualche tifoso particolarmente tifoso tra di voi?
«Abbiamo in tutto 23 soci, di cui 7 vivono a Washington e 16 a Firenze (amici e parenti). Il socio che davvero merita grande onore è mio zio, Dino Nardoni, che il prossimo gennaio compirà la bellezza di 104 anni… è tifoso dei viola addirittura da prima della nascita della Fiorentina! (ride, ndr) Per quanto riguarda i più tifosi tra i soci devo citare due viola proprio scuri: Sara Faggi e Giovanni Reggioli».
Quando è iniziata la tua passione per la Fiorentina? Chi te l’ha trasmessa?
«La passione per questa maglia mi è stata trasmessa direttamente da mio padre, il quale mi portava allo stadio quando avevo 8 o 9 anni per vedere Julinho, e dopo Hamrim, e quando si vinceva ci si fermava da Badiani per un buontalenti».
Com’è tifare viola dall’altra parte dell’Oceano?
«Tifare viola da qui ora è abbastanza facile, con tutti i media a disposizione. Difficile era nel 1983, quando sono venuto a Washington. Mi ricordo che dovevo andare da un amico che qualche volta prendeva la partita con una tv satellitare».
Vi riunite per vedere le partite? Dove?
«Certo, ci riuniamo spesso. Ci vediamo a casa mia o al ristorante Ricchi (sì, quello di Cercina): vediamo la partita insieme, ne discutiamo, stiamo insieme e tifiamo!».
Per quanto riguarda l’attualità, invece, che idea ti sei fatto della Fiorentina vista fino a qui?
«Le mie aspettative alla fine di agosto erano altre, da Europa League o giù di lì, poi qualcosa è andata storta e le speranze sono svanite per qualche disastrosa partita. Nell’ultimo periodo, però, mi sembra che la squadra abbia ritrovato la strada giusta, il giusto spirito e qualcosa sia cambiato: si è rivisto un buon gioco e soprattutto una serie di risultati positivi».
Cosa ti aspetti dal nuovo anno?
«Mi aspetto che i ragazzi di Italiano confermino quanto di buono fatto intravedere nell’ultimo mese di campionato. Mi aspetto si riparta da lì, in modo tale da risalire la china. Dopodiché, mi aspetto che la società operi sul mercato: abbiamo un gran bisogno di almeno due acquisti: una vera punta, che la butti dentro con regolarità, e una bella mezzala. Le scommesse di agosto, evidentemente, sono insufficienti».
Un saluto ai tifosi viola che ci leggono?
«Saluto tutti i lettori di Alé Fiorentina e, in generale, tutti i tifosi della Fiorentina. Sempre forza Viola perché fa parte della nostra stupenda Firenze!».