di LORENZO MAGINI – 6°puntata
tratto dall’originale stampato nel n° 6 di Alé Fiorentina del Febbraio 1966
Addio vecchio campo di Via Bellini…
“Nella scorsa stagione i viola persero il diritto di ascendere al massimo girone più perché non alleati della scontrosa e incostante Dea Fortuna che per altro. Prima di chiuder le porte e ritirare le reti dal campo di Via Bellini, i dirigenti della Fiorentina giurarono di prendersi immediata rivincita, in ciò confortati anche dal consenso di una massa di pubblico che era andata aumentando di festa in festa fino a diventar folla davvero imponente”.
Con queste parole il Nuovo Giornale del 30 agosto 1930 iniziava la presentazione della squadra viola che si apprestava ad iniziare il campionato 1930-31, quello che doveva condurla di diritto nell’aristocrazia del calcio italiano a recarvi il suo fresco entusiasmo e una nuova ondata di giovinezza.
Tanta era la certezza di questa promozione che, prima ancora dell’inizio del campionato, Ridolfi aveva dato il via alla costruzione di quello stadio che, come ebbe a scrivere Ottavio Baccani, “doveva rappresentare l’arditissima materializzazione di un armonico concetto di bellezza artistica e di perfezione tecnica da meritarsi ampiamente l’appellativo di ‘capolavoro’”.
Per raggiungere il traguardo delle serie A, Ridolfi si era preoccupato di rinforzare adeguatamente la squadra, in modo da poter contare su una rosa di titolari efficienti e di valore e di un parco di riserve pronte ad ogni evenienza: per questo aveva acquistato Ballanti e Corbjons dalla Roma, Vignolini dalla Pistoiese, Gregar dalla Pro Patria e Serdoz dalla Cremonese.
Feldmann, confermato alla direzione della squadra, poteva così disporre dei seguenti elementi: Ballanti e Sernagiotto come portieri, Vignolini, Magli, Corbjons e Sinibaldi come terzini, Staccione, Pizziolo I, Neri, Gregar e Pizziolo II (fratello di Mario) come mediani, Luchetti, Staffetta, Serdoz, Baldinotti, Galluzzi, Moretti, Rivolo, Meucci e Merciai come attaccanti.
Le partite precampionato presentarono un aspetto sconcertante della squadra: ad una difesa veramente ottima faceva spesso riscontro un reparto attaccante piuttosto opaco e inconcludente. Forse tutto questo era dovuto agli screzi tra capitan Galluzzi e la Società, screzi che però, fortunatamente, furono composti ancor prima che avesse inizio il campionato. Dopo aver vinto con il Faenza in casa per 3 a 0 il 31 agosto, il 7 settembre a Roma contro la Lazio la Fiorentina subiva un inatteso 4 a 1; pareggiava a mala pena a Viareggio per 3 a 3 il giovedì successivo, vinceva con la Lazio sul campo di Via Bellini per 2 a 1 e infine si vedeva battere dalla S.P.A.L. con identico punteggio.
I tifosi, che già avevano cominciato a far la spola tra il Campo di Marte e Via Bellini per vedere se al procedere a ritmo sostenuto dei lavori del nuovo stadio corrispondeva un uguale progresso della forma dei loro beniamini, erano piuttosto sconcertati.
Il campionato della riscossa e della definitiva consacrazione.
Il 28 settembre cominciava l’attesa rincorsa verso la serie A con l’incontro casalingo col Parma. Sebbene priva di Ballanti e di capitan “gallo”, la Fiorentina sciorinava davanti agli occhi del suo pubblico quasi incredulo una serie continua di azioni spettacolari e travolgenti, che si concretavano in cinque gol ad opera di Moretti, Rivolo, Baldinotti e Luchetti (2). Per Via Maragliano, Via Bellini, e Via Galliano cominciò a levarsi esultante il canto “La violetta la va, la va, la va…”.
Tutti a Pistoia la domenica successiva. Pizziolo tornava a calcare il terreno di Monteoliveto che gli aveva schiuso la strada della carriera luminosa cui decisamente andava incontro; con lui Vignolini, l’altro pistoiese che i fiorentini avevano ribattezzavo “Vigna” che tanto e per tanti anni contribuirà al successo dei colori viola. In questa partita, vera sagra dello sport toscano, in cui non si avevano né vincitori né vinti (0 a 0) debuttava nelle file viola “er mejo portiere der monno” come usava definirsi il bel tenebroso Ballanti e rimaneva infortunato l’altro romano Corbjons che per ben sette domeniche rimarrà fuori squadra degnamente sostituito da Sinibaldi.
Anche nella successiva partita di campanile con la Lucchese sul terreno di Porta Elisa i viola, continuando nello slancio iniziale, vincevano facilmente con due gol di Luchetti e uno di Rivolo.
Si creava intorno alla squadra un tifo sempre più acceso ed entusiasmante che contagiava anche i dirigenti più sereni e pacati. Il giovedì 16 ottobre, nei locali del ristorante “La Bianca” in Via dei Pescioni (allora famoso, oggi purtroppo da diverso tempo scomparso), i dirigenti della società viola capeggiati da Ridolfi, riunivano i giocatori davanti al classico fisco di Chianti e dalla non meno classica bistecca alta tre dita, per festeggiare il brillante inizio di campionato. Ospiti d’onore: Vittorio Pozzo, già da un anno commissario unico della Nazionale azzurra, e Dante Beretti il futuro “granduca di Toscana”. Pozzo, nel ringraziare dell’onore che gli era stato fatto, prometteva agli sportivi fiorentini un allenamento della Nazionale sul campo di Via Bellini suscitando gli applausi più scroscianti.
Liquidato il Lecce nell’incontro interno del 19 ottobre, la Fiorentina, che guidava in tutta tranquillità la classifica, si preparava a sostenere lo scontro col Verona nelle cui file cominciava a far parlare di sé un giovinetto di San Michele Extra, (terra fertile di campioni!) che otto anni più tardi doveva laurearsi campione del mondo: Aldo Olivieri, il portiere dagli interventi più plastici e impensati del calcio italiano anteguerra. Anche questa partita si risolse in un successo, ma un successo pagato a caro prezzo. Chiusosi il primo tempo col risultato di 2 a 0 a favore dei viola, questi scendevano in campo nella ripresa in soli dieci uomini per un infortunio di Serdoz. Dopo pochi minuti, Pizziolo in un contrasto con un avversario rimaneva disteso a terra con un braccio fratturato. Un silenzio attonito prima e un senso di sgomento profondo poi avvolse gli ottomila spettatori. La colonna della squadra giaceva a terra rotolandosi dal dolore mentre i suoi compagni lo attorniavano mettendosi le mani nei capelli, disperati. Portato fuori dal campo e ripreso il gioco, quei nove superstiti lottando come leoni e dimostrando una forza di carattere e di volontà sbalorditiva che trascinò la folla al delirio, riuscirono a terminare la partita con lo stesso risultato acquisito nel primo tempo.
“Fu un brutto incidente“ – ricorda Mario Pizziolo – “un incidente che lì per lì credetti dovesse ripercuotersi su tutta la mia carriera sportiva. Su un pallone lungo e teso respinto dalla difesa veronese saltammo di testa io e il centravanti gialloblù Dante. Come spesso succede, nel vedersi anticipato questo fece quello che si dice comunemente il ponte e il sottoscritto, sbilanciato, cadde con tutto il peso del corpo sul braccio sinistro procurandosi la frattura del radio e la sublussazione del gomito tanto che l’osso, sempre contenuto dai fasci muscolari, sporgeva al di fuori del gomito stesso. Caccia un urlo, derivato non tanto dal dolore quanto dall’impressione e dalla paura derivata dalla vista del braccio. A quell’urlo tutto il pubblico delle tribune balzò in piedi in un silenzio costernato e mentre il masseur mi portava quasi a spalle fuori del campo, non si sentiva volare una mosca. Questo incidente fu la causa della mia metamorfosi da centromediano in laterale. Feldmann infatti, dopo che il grande Palagi, mi restituì al campo di gioco, nel vedere la mia titubanza nel saltare di testa, pensò di spostarmi nel ruolo di laterale. E quando in seguito, riuscii a conquistare il posto in Nazionale proprio come laterale, ebbe più a volte a dirmi che proprio a quell’incidente dovevo la mia completa valorizzazione. Un’opinione come un’altra!”.
Nella partita di Palermo, Neri passava al centro della mediana al posto di Pizziolo e a laterale sinistro debuttava il fratello dello stesso Pizziolo (Italo); Baldinotti rientrava al suo posto di centravanti, mentre Moretti sostituiva a mezzo destro l’infortunato Serdoz. Qui, la Fiorentina subiva la sua prima sconfitta del campionato e doveva cedere il comando della classifica al Bari: l’assenza del forte centromediano cominciava immediatamente a farsi sentire!
Ciò nonostante i viola tornavano al successo nella partita interna con la Cremonese e nella partita con l’Atalanta a Bergamo riuscivano a cogliere un ben meritato pareggio.
La seconda sconfitta del campionato si registrava a Novara (1 a 0), dovuta più all’arbitraggio sfacciatamente casalingo di Carraro che non alla supremazia dei novaresi, che però, è bene dirlo subito, saranno i soli a togliere ai viola tutti e quattro i punti.
Una lunga serie positiva
Proprio da questa sconfitta (in tutto il campionato i viola ne registreranno soltanto cinque), aveva inizio un periodo di ben 12 partite consecutive senza sconfitta sulle quali la Fiorentina costruirà la piattaforma per il suo definitivo balzo alla serie A.
Nella partita col Monfalcone del 30 novembre vinta per 4 a 1, si ebbe una delle manifestazioni più simpatiche e nello stesso tempo più indicative di quanto Pizziolo fosse amato dai tifosi viola. Presente in tribuna con il braccio sinistro racchiuso nell’apparecchio ortopedico applicatogli dall’indimenticabile mago delle ossa fiorentino, il Prof. Palagi, Mario si vide tributare nell’intervallo della partita una dimostrazione così sincera e sentita che ancora oggi, dopo 36 anni, egli ricorda con nostalgia e commozione: “Non avrei mai creduto di esser così dentro al cuore degli sportivi fiorentini. Quando mi vidi circondato da mille mani plaudenti e sentii il mio nome scandito come se fossi in campo a lottare, una commozione intensa mi prese e un nodo mi strinse la gola, non so come feci a non farmi veder pianger”.
Nel mese di dicembre i viola collezionavano due vittorie interne, con la Serenissima e l’Udinese, e un pareggio esterno col Derthona a Tortona.
Nella tradizionale partita amichevole di fine d’anno la Fiorentina incontrava la squadra ungherese del Bocskay nelle cui fila militavano ben cinque nazionali i quali contribuivano al successo della loro squadra (4 a 0), a dimostrazione di una classe nettamente superiore.
Il mese digennaio riservava ai viola ben tre partite esterne: a Padova, dove nonostante un infortunio a Vignolini riuscivano a conquistare l’intera posta (2 a 1); a bari, dove si vedevano sfuggire la vittoria al 23’ della ripresa per una ingenuità della difesa dopo che il Bari era rimasto in dieci per l’espulsione di Della Valle; a Cornigliano, dove risentendo delle continue peregrinazioni del mese attraverso la penisola, non riuscivano ad andare oltre il pareggio con il modestissimo Liguria già destinato al ruolo di fanalino della classifica.
Unico intermezzo a queste tre partite e compenso per i tifosi fiorentini costretti a stare un intero mese senza partite di campionato, fu la partita amichevole disputata il giorno dell’Epifania col Wiener di Vienna.
Due grandi soddisfazioni furono date ai fiorentini in questo giorno: quella di rivedere in campo il loro Pizziolo (dopo solo 65 giorni di assenza) e quella di ammirare l’astro nascente austriaco che avrebbe conteso al nostro Meazza il titolo di centravanti prodigio del calcio europeo: “cartavelina” Sindelar. A queste soddisfazioni si aggiunse anche il risultato: 2 a 0 per i viola.
Gli azzurri a Firenze.
Il 6 gennaio avevano visto Sindelar, il 22 dello stesso mese i fiorentini videro Meazza e le maglie della loro squadra opposte alle maglie bianche degli azzurri che in preparazione della partita della domenica successiva contro la Francia a Bologna (vinta poi dagli azzurri) sostenevano a Firenze una partita di allenamento. Tutta Firenze sportiva si riversò sul campo e i tifosi vissero la loro prima grande giornata azzurra.
Dopo la parentesi internazionale, nella partita interna con lo Spezia vinta per 2 a 0 rientrava definitivamente in squadra Pizziolo, ed a Parma la domenica successiva continuando nella sua serie positiva la Fiorentina otteneva un’altra vittoria per 3 a 1 tornando così al comando della clssifica.
Tutti ormai parlavano della serie A come di una cosa certa.
La crisi
A questo punto invece la squadra cominciò a dare segni di stanchezza. Nella partita interna con la Pistoiese la squadra non riusciva ad andare oltre il pareggio e per conseguirlo dovette ricorrere alla legge degli “ex”: fu infatti Pizziolo a pareggiare l’autorete iniziale di Magli.
Dopo l’intervallo del 22 febbraio, giorno in cui con un gol di Meazza e uno di Orsi l’Italia sfatava sul terreno di San Siro il mito della imbattibilità degli austriaci, anche la Lucchese coglieva a Firenze un pareggio. A questo faceva seguito la sconfitta di Lecce (2 a 1), e quella di Verona (2 a 0).La crisi appariva piuttosto lunga. Le due sconfitte consecutive di Lecce e di Verona avevano permesso al Palermo e al Bari di staccare la Fiorentina in classifica.
L’euforico Palermo però la domenica successiva doveva subire lo spirito di reazione dei gigliati che battendolo sia pure di misura, ma senza subire pericoli di sorta, si riportavano in zona promozione ad un solo punto dallo stesso Palermo, seppure in parità con Bari e Atalanta. A Cremona la Fiorentina riusciva a rimanere imbattuta e approfittando del fatto che il Bari era stato sconfitto dai cugini pistoiesi al Monteoliveto, restava da sola a tallonare il Palermo, seguita sempre però come un’ombra dallo stesso Bari e dall’Atalanta.
L’Ordine del Marzocco.
La parentesi di quindici giorni per le partite internazionali giocate nella penisola Iberica dagli azzurri (vittoria per 2 a 0 ad Oporto contro il Portogallo e pareggio (0 a 0) a Bilbao contro la Spagna di Zamora, servì egregiamente ai viola per prepararsi ad una delle tre partite chiave della promozione: quella con l’Atalanta allenata dall’ungherese ex clubbista e interista Viola. Al pari dei giocatori anche il tifo affilava le sue armi. L’Ordine del Marzocco, creato da Cosi e Grappolini, diramava per mezzo del Nuovo Giornale del 23 aprile questo comunicato: “Stasera, giovedì, alle ore 21, adunata nei locali della Federazione Fascista del Commercio, Borgo Albizi 24, per discutere l’ordine del giorno: partita Atalanta-Fiorentina”. Chi è stato quel corto di mente che ha scritto che il tifo organizzato dei nostri giorni è una scimmiottatura del tifo straniero?
Mettendo ancora una volta in mostra un Pizziolo sbalorditivo e trascinatore e un Gregar insormontabile, la Fiorentina metteva alle corde l’Atalanta davanti ad una folla strabocchevole, vincendo per 1 a 0 e mantenendosi in corsa per la promozione che invece in questa partita gli orobici vedevano dileguare senza speranze. Archiviata la partita con l’Atalanta, la domenica successiva se ne presentava una ancor più difficile: sempre a Firenze era di scena il Novara.
Circa 10.000 persone si riversarono sul campo di Via Bellini giunto ormai alla fine della sua pur gloriosa vita sportiva. Nonostante “l’incitamento dei supporters, nonostante l’urlo lacerante di chi soffriva per il risultato” i viola erano costretti “ad ammainare il loro vessillo che aveva salutato tante vittorie”: la Fiorentina perdeva per 2 a 1.
Tutto sembrava compromesso con questa sconfitta. Il Palermo continuava indisturbato la sua marcia di leader e il Bari lo affiancava superando la Fiorentina che a sua volta si vedeva raggiunta dal Novara: nello spazio di due punti ben quattro squadre!
Completamente frastornata la Fiorentina perdeva anche a Monfalcone, mentre il Palermo si vedeva scavalcare dal Bari che si insediava la comando precedendo il Novara di un punto, il Palermo di due e la Fiorentina di tre.
Dalle due partite consecutive esterne di Udine e di Venezia dipendeva, per i viola, la sorte di quel campionato. Ma questi, ritrovando di colpo il mordente delle prime giornate e sorretti da un orgoglio e da una volontà indomita, vincevano a Udine e pareggiavano a Venezia con La Serenissima: l’ultimo scontro decisivo si sarebbe avuto la domenica 14 giugno sul campo di Via Bellini. Avversari diretti: il Marzocco gigliato e il galletto barese.
Calzoncini corti, mani in tasca, e ciuffo al vento, di nascosto a mio padre, vissi la mia prima giornata di tifoso viola: avevo dieci anni!
Ricordo ancora le lunghe file che da via Galliano, via Bellini e via Maragliano si dirigevano al campo agitando cartelli disegnati di leoni vestiti di viola che spennavano bianchi galletti dalla cresta rossa; gente coi fazzoletti al collo e con le bandiere viola in mano che marciava spavalda a dimostrazione non di una speranza ma di una certezza di vittoria. Ricordo gli urli altissimi che si levavano ogniqualvolta il pallone entrava in rete: urli di liberazione da un incubo, gioia per una meta raggiunta. “Gallo”, Pizziolo, Staffetta, “balilla”… nomi scanditi da migliaia di persone mentre il sole con la sua calura seccava le gole troncando talvolta il grido a metà… E infine il tripudio finale… l’assalto e l’abbraccio frenetico a quegli undici atleti sul volto dei quali non sapevi distinguere le stille di sudore dalle lacrime di gioia che scendevano giù per le gote a tergere i loro visi coperti di polvere lasciandovi gorate profonde… Il traguardo era raggiunto: le due partite successive nulla avrebbero cambiato. La Fiorentina aveva conquistato sul campo il diritto di passare all’aristocrazia del calcio italiano: il grande stadio l’aspettava sotto la collina di Fiesole!
…. Addio vecchio glorioso e polveroso campo di via Bellini! Quante speranze sbocciarono sul tuo terreno al primo tepore di una passione che sarebbe divampata come fuoco inestinguibile! Addio campo senz’erba, dalle tribune di legno e dallo steccato con il bianco della vernice roso dal sole e dalla pioggia, dietro il quale tanti di noi hanno cominciato ad amare il più bel gioco del mondo! Quanti campioni, rimasti ormai solo nel ricordo che quasi sa di leggenda, calcarono il tuo terreno rosso di pirite che accecava gli occhi al soffiar del tramontano o che si tramutava in fango con le pioggie novembrine! Serravalli, Posteiner, Romeo, i fratelli Segoni, Salvatorini, il povero Paniati poi tragicamente scomparso, Borgato, Bandini, Nichel, Bassi, Meucci, Pilati, ghiozzi, rossi, clubbisti biancorossi, viola: tutti accomunati in un abbraccio pieno di speranze per tutti, di fulgida conferma per diversi, tra le righe bianche del rettangolo segnate col gesso! Quante gioie ti dobbiamo… Ma la più grande che ci hai lasciato è l’eterna giovinezza del nostro spirito! Quella giovinezza che ancora oggi, nonostante i capelli bianchi o grigi, ci fa fremere come ai vecchi tempi nel vedere undici maglie viola inseguire una vittoria con l’entusiasmo di una volta. Grazie, vecchio campo di via Bellini! Il progresso, logico, inevitabile e inarrestabile ti ha cancellato dalla topografia cittadina, ma nella storia di questa squadra e nel ricordo di quanti l’hanno vissuta fin dalle origini continuerai a vivere per passare poi definitivamente nella leggenda.
Le fotografie illustrative di questa storia (dal 1930 al 1957) sono state tratte dai 10 album viola concessici dal vecchio tifoso viola Aldo Polidori, cui va il nostro più sentito ringraziamento.
Date – Formazioni – Arbitri – Marcatori – Classifica finale |
FIRENZE, 28 settembre 1930 – FIORENTINA – PARMA 5 – 0 (0–0)
FIORENTINA: Sernagiotto, Vignolini, Corbyons, Staccione, Piziolo, Neri, Luchetti, Serdoz, Baldinotti, Moretti, Rivolo.
PARMA: Arbizzani, Vighi, Megoni, Cresci, Franzini, Maffini, Quaglietti, Mistrali, Poli, Storchi, Vaccari.
ARBITRO: Omodei di Novara.
GOALS: Moretti (F.), Rivolo (F.), Luchetti 2 (F.), Baldinotti (F.).
PISTOIA, 5 ottobre 1930 – FIORENTINA – PISTOIESE 0 – 0
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Corbyons, Neri, Piziolo, Staccione, Luchetti, Serdoz, Baldinotti, Moretti, Rivolo.
PISTOIESE: Spadoni, Betti, Vecchi, Canali, Turchi, Gambino, Barni, Innocenti, Civinini, Rossi, Niccolai.
ARBITRO: Carraro.
LUCCA, 12 ottobre 1930 – FIORENTINA – LUCCHESE 3 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Sinibaldi, Staccione, Piziolo, Neri, Luchetti, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Rivolo.
LUCCHESE: Belluomini, Petri, Lazzaroni, Belli, Simonini, Bertini, Bertolucci, Paoli, Fazzi, Puccinelli II, Lippi.
ARBITRO: Gama.
GOALS: Luchetti 2 (F.), Rivolo (F.).
FIRENZE, 19 ottobre 1930 – FIORENTINA – LECCE 2 – 1 (2-1)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Sinibaldi, Neri, Piziolo, Staccione, Luchetti, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Rivolo.
LECCE: Pnetta, Giannoni, Lavè, Engel, Valente, Varda, Benatto, Pitacco, Scheer, Gravisi, Sbrana.
ARBITRO: Sassi di Roma.
GOALS: Sinibaldi (autor.) (L.), Serdoz, Moretti (F.).
FIRENZE, 26 ottobre 1930 – FIORENTINA – VERONA 2 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Sinibaldi, Neri, Piziolo, Staccione, Luchetti, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Rivolo.
VERONA: Olivieri, Goletta, Bergamaschi, Favalli, Bernardi, Corsi, Patruzzi, Pannurini, Dante, Delfini, Biagini.
ARBITRO: Biancone di Roma.
GOALS: Galluzzi (F.), Luchetti (F.).
PALERMO, 2 novembre 1930 – PALERMO – FIORENTINA 2 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Sinibaldi, Neri, Piziolo II, Staccione, Luchetti, Moretti, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
PALERMO: Valeriani, Lo Prete, Paolini, Ingrassia, Nigiotti, Giubasso, Ruffino, Ricci, Radice, Ferrari, Barbieri.
ARBITRO: Barlassina
GOALS: Radice 2 (P.).
FIRENZE, 9 novembre 1930 – FIORENTINA – CREMONESE 3 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Sinibaldi, Neri, Piziolo II, Staccione, Moretti, Meucci, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
CREMONESE: Desti, Pollastri, Balestri, Bugna, Cambi, Sbalzarini, Cavicchioli, Camisaschi, Dossena, Trovato, Foglia.
ARBITRO: Gonani di Ravenna.
GOALS: Baldinotti 2 (F.), Moretti (F.), Camisaschi (C.).
BERGAMO, 16 novembre 1930 – ATALANTA – FIORENTINA 0 – 0
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Sinibaldi, Gregar, Neri, Piziolo II, Luchetti, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Moretti.
ATALANTA: Ceresoli, Cornolti, Bertoni, Casati, Vida, Volta, Lodi, Bedetti, Sanero, Buschi, Barisone.
ARBITRO: Turbiani.
NOVARA, 23 novembre 1930 – NOVARA – FIORENTINA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Sinibaldi, Gregar, Neri, Piziolo II, Moretti, Serdoz, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
NOVARA: Gamba, Ravaglio, Checco, Crema, Mornesi, Galli, Perduca, Dalla Giovanna, Ravetta, Pagliarini, Versalli.
ARBITRO: Carraro.
GOALS: Checco (N.).
FIRENZE, 30novembre 1930 – FIORENTINA – MONFALCONE 4 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Sinibaldi, Staccione, Neri, Piziolo II, Luchetti, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Corbyons.
MONFALCONE: Slanisca, Bonini, Geigerle, De Franceschi, De Biasi, Zanola, Rigotti, Manca, Benetti, Simonetti, Molina.
ARBITRO: Melandri.
GOALS: Corbyons (F.), Serdoz 2 (F.), Simonetti (M.), Moretti (F.).
FIRENZE, 8 dicembre 1930 – FIORENTINA – SERENISSIMA 2 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Sinibaldi, Staccione, Neri, Piziolo II, Luchetti, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Corbyons.
SERENISSIMA: Roggero, Signoretto, Bianchi, Bornin II, Magrini, Zennaro, Cardella, Giuge, Carrera, Gorin, Borrels.
ARBITRO: Sardi.
GOALS: Luchetti (F.), Serdoz (F.).
TORTONA, 14 dicembre 1930 – DERTHONA – FIORENTINA 1 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Sinibaldi, Staccione, Neri, Piziolo II, Luchetti, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Corbyons.
DERTHONA: Sacchi, Gola, Gastaldi I, Rolandi, Poccardi, Barbieri, Perasso, Taverna, Arnesi, Rossi, Gastaldi II.
ARBITRO: Gonani di Ravenna.
GOALS: Arnesi (D.), Serdoz (F.).
FIRENZE, 21 dicembre 1930 – FIORENTINA – UDINESE 3 – 2 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Sinibaldi, Staccione, Neri, Piziolo II, Luchetti, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Corbyons.
UDINESE: Capati, Felini, Palmano, Magrini, Bonino, Frassi, Fornarola, Agosti, Madotti, Bartesagni, (?).
ARBITRO: Bruna.
GOALS: Moretti (F.), Serdoz 2 (F.), Fornarola (U.), Modotti rig. (U.).
PADOVA, 4 gennaio 1931 – FIORENTINA – PADOVA 2 – 1 (2-1)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Neri, Piziolo II, Gregar, Galluzzi, Moretti, Serdoz, Corbyons.
PADOVA: Colognesi, Marchioro, Bergamini, Collegari, Bedendo, Scanferla, Gamba, Gravisi, Prendato, Perazzolo, Busini I.
ARBITRO: Barlassina.
GOALS: Gregar (F.), Moretti (F.), Gravesi (P.).
BARI, 11 gennaio 1931 – BARI – FIORENTINA 2 – 2 (0-2)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Neri, Piziolo II, Gregar, Staffetta, Moretti, Galluzzi, Corbyons.
BARI: Zamberletti, Antonelli, Ronca, Tomich, Alice, Della Valle, Scategni, Gay, Rosso, Rossi, Fratelli.
ARBITRO: Cironi.
GOALS: Staffetta (F.), Gregar (F.), Gay 2 (B.).
CORNIGLIANO, 18 gennaio 1931 – LIGURIA – FIORENTINA 1 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Neri, Piziolo II, Gregar, Staffetta, Moretti, Galluzzi, Corbyons.
LIGURIA: Zucca, Alessandri, Righetti, Finelli, Montaldo, Nervi, Grabbi, Narizzano, Fossati, Giannelli, Maggio.
ARBITRO: Turbiani di Ferrara.
GOALS: Narizzano (L.), Corbyons (F.).
FIRENZE, 1 febbraio 1931– FIORENTINA – SPEZIA 2 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Piziolo I, Neri, Staffetta, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Rivolo.
SPEZIA: Stratti, Farina, Santillo II, Meoni, Burlani, Borzo, De Barbieri, Andrei, Chiodo, Ghidoni, Cappelli.
ARBITRO: Turbiani di Ferrara.
Goals: Moretti (F.), Galluzzi (F.).
PARMA, 8 febbraio 1931 – FIORENTINA – PARMA 3 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Piziolo, Neri, Staffetta, Serdoz, Meucci, Galluzzi, Rivolo.
PARMA: Arbizzani, Negroni, Mattioli, Giuberti, Mazzoni, Cresci, Quaglietti, Mistrali, Poli, Franzini, Vaccari.
ARBITRO: Gama.
GOALS: Vaccari (P.), Serdoz (F.), Rivolo (F.), Staffetta (F.).
FIRENZE, 15 febbraio 1931 – FIORENTINA – PISTOIESE 1 – 1 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Piziolo, Neri, Staffetta, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Rivolo.
PISTOIESE: Spadoni, Betti, Gambino, Canali, Turchi, Gallo, Barni, Puccini, Civinini, Rossi, Niccolai.
ARBITRO: Dani.
GOALS: Autorete Magli (F.), Piziolo (F.).
FIRENZE, 1 marzo 1931 – FIORENTINA – LUCCHESE 1 – 1 (0-1)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Piziolo, Neri, Staffetta, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Corbyons.
LUCCHESE: Belluomini, Petri, Lazzeroni, Pallottini, Simonini, Belli, Micheli, Paoli, Fazzi, Bonino III, Moretti.
ARBITRO: Rovida.
GOALS: Moretti (L.), Serdoz (F.).
LECCE, 8 marzo 1931 – LECCE – FIORENTINA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Piziolo, Neri, Luchetti, Moretti, Staffetta, Serdoz, Corbyons.
LECCE: Nicolai, Lavè, Gionnone, Mottola, Valente, Rizzati, Benetti, Scheer, Engel, Sbrana, Locatelli.
ARBITRO: Mastellari di Ferrara.
GOALS: Engel (L.).
VERONA, 15 marzo 1931 – VERONA – FIORENTINA 2 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Piziolo, Neri, Staffetta, Serdoz, Moretti, Galluzzi, Corbyons.
VERONA: Olivieri, Goretta, Bergamaschi, Favalli, Bernardi, Corsi, Tommasi, Bonesini, Cipriani, Patuzzi, Biagini.
ARBITRO: Scorzoni.
GOALS: Cipriani (V.), Patuzzi (V.).
FIRENZE, 22 marzo 1931 – FIORENTINA – PALERMO 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Neri, Piziolo I, Piziolo II, Merciai, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Moretti.
PALERMO: Valeriani, Lo Prete, Ingrassia, Nigiotti, Giumbasso, Scoscia, Alberti, Radice, Ruffino, Barbieri.
ARBITRO: Guarnieri di Milano.
GOALS: Staffetta (F.).
CREMONA, 5 aprile 1931 – CREMONESE – FIORENTINA 0 – 0
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Piziolo, Neri, Gregar, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Moretti.
CREMONESE: Ferrari, Pollastri, Bonizzoni, Balestri, Gambi, Sbarini, Foglia, Comisacchi, Dalle Vedove, Trovati, Guarini.
ARBITRO: Guarnieri di Milano
FIRENZE, 26 aprile 1931 – FIORENTINA – ATALANTA 1 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Piziolo, Gregar, Luchetti, Staffetta, Moretti, Galluzzi, Rivolo.
ATALANTA: Ceresoli, Cornodi, Bettoni, Casati, Tentorio, Volta, Paniati, Bedetti, Buschi, Simonetti, Barisone.
ARBITRO: Cassetta di Novi Ligure.
GIALS: Rivolo (F.).
FIRENZE, 3 maggio 1931 – NOVARA – FIORENTINA 2 – 1 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Magli, Vignolini, Staccione, Neri, Piziolo, Gregar, Serdoz, Staffetta, Galluzzi, Rivolo.
NOVARA: Gamba, Ravaglio, Checco, Baccellini, Mornese, Scaratti, Merlo, Galli, Cassano, Paglierini, Rizzotti.
ARBITRO: Melandri di Genova.
GOALS: Rizzotti (N.), Rizzotti (N.), Rivolo (F.).
MONFALCONE, 10 maggio 1931 – MONFALCONE – FIORENTINA 2 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Magli, Piziolo, Neri, Gregar, Staccione, Staffetta, Moretti, Serdoz, Rivolo.
MONFALCONE:
ARBITRO:
GOALS:
UDINE, 17 maggio 1931 – FIORENTINA – UDINESE 2 – 1 (1-1)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Corbyons, Piziolo, Neri, Gregar, Lucchetti, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
UDINESE: Lipizer, Tavano, Bellotto, Magnini, Fenili, Zilli, Frossi, Fornada, D’Odorico, Vittorio, Bartesaghi.
ARBITRO: Gama.
GOALS: Luchetti (F.), Vittorio (U.), Galluzzi (F.).
VENEZIA, 24 maggio 1931 – SERENISSIMA – FIORENTINA 2 – 2 (0-1)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Corbyons, Piziolo, Neri, Gregar, Luchetti, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
SERENISSIMA: Roggero, Signoretto, Bianchi, Morin, Migotti, Zennaro, Magrini, Giuge, Gorin, Carrera, Bonello.
ARBITRO: Rovida di Milano.
GOALS: Baldinotti (F.), Bonello (S.), Baldinotti (F.), Roggero (S.).
FIRENZE, 31 maggio 1931 – FIORENTINA – DERTHONA 2 – 0 (0-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Corbyons, Piziolo, Neri, Gregar, Luchetti, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
DERTHONA: Sacchi, Gola, Castaldi, Barbieri, Rolamo, Poccardi, Spinola, Taverna, Armeni, Nizzi, Perassi.
ARBITRO: Mazzarino di Roma.
GOALS: Staffetta 2 (F.).
FIRENZE, 7 giugno 1931 – FIORENTINA – PADOVA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Corbyons, Piziolo, Neri, Gregar, Luchetti, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
PADOVA: Colognese, Favaro, Bergamini, Gallegari, Bedendo, Scanferla, Musini I, Perazzolo, Prendato, Gravisi, Gamba.
ARBITRO: Mattea di Casale.
GOALS: Baldinotti (F.).
FIRENZE, 14 giugno 1931 – FIORENTINA – BARI 4 – 0 (2-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Corbyons, Piziolo, Neri, Gregar, Luchetti, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
BARI: Zamberletti, Ronca, Antonelli, Tomisch, Alice, Paradiso, Della Valle, Gay, Bottaro, Scategni, Rosselli.
ARBITRO: Gama.
GOALS: Luchetti 2 (F.), Staffetta 2 (F.).
FIRENZE, 21 giugno 1931 – FIORENTINA – LIGURIA 1 – 0 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Corbyons, Piziolo, Neri, Gregar, Luchetti, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
LIGURIA: Zucca, Giancamerla, Alessandri, Finelli, Nervi, Gallina, Gralli, Bodrato, Fossati, Norizzoni, Grassi.
ARBITRO: Guarnieri di Milano.
GOALS: Staffetta (F.).
LA SPEZIA, 28 giugno 1931 – SPEZIA – FIORENTINA 1 – 1 (1-0)
FIORENTINA: Ballanti, Vignolini, Corbyons, Piziolo, Neri, Gregar, Luchetti, Staffetta, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo.
SPEZIA: Chiesa, Rimoldi, Santillo II, Meoni, Borso, Santillo I, De Barbieri, Andrei, Ghidoni, Rossi, Savani.
ARBITRO: Gonani di Ravenna.
GOALS: De Barbieri (S.), Baldinotti (F.).
continua nel prossimo numero