Tutto lo Stadio – Viola Club Polonia

Condividi sui social

Logo Violaclub Polonia

La rubrica “Tutto lo Stadio” nasce dal desiderio di aiutare i nostri soci, e tutti i tifosi viola, ad entrare in contatto con le varie realtà del tifo, anche e soprattutto quelle lontane da Firenze.
Nelle nostre interviste racconteremo la storia e gli umori dei tifosi che, da ogni parte del mondo, seguono e tifano la Fiorentina, per fornirvi un punto di vista più ampio e interessante sulla nostra tifoseria, nonché un eventuale appoggio viola in caso di viaggio.

Apripista della nuova rubrica “Tutto lo Stadio” sarà Ireneusz Śmigielski, presidente e fondatore del Viola Club Polonia e accanito tifoso dal 1990.

Logo Violaclub Polonia

Ciao Ire, è un piacere averti con noi! Raccontaci com’è nato il tuo amore per la viola…

«Ciao a tutti i tifosi viola! Tutto è iniziato un weekend del 1990, stavo guardando un
programma sportivo dove trasmettevano i migliori gol dei campionati europei. Tra tanti campioni ed eurogol, ho visto una squadra che mi ha colpito più delle altre: era la Fiorentina di Roberto Baggio. È stato in quel preciso momento che il viola mi è entrato nel cuore, e da allora è sempre con me».

Com’è nato il club dei sostenitori polacchi?

«Ci sono voluti molti anni da quel lontano 1990, non era semplice come oggi. Non c’erano social network, smartphone o altri mezzi di comunicazione che non fossero radio o tv. Ricordo che aspettavo il weekend per poter vedere alcuni gol o sentire alla radio le notizie sulla Fiorentina, era un altro mondo. Prima di incontrare altri tifosi viola, ho conosciuto sostenitori di altre squadre italiane che, come me, erano molto in difficoltà nel restare in contatto con le proprie realtà in Italia. Uno dei miei più cari amici è tifosissimo della Roma, siamo diventati amici perché ad entrambi stava antipatica la Lazio e quando insieme abbiamo seguito alla radio un Roma-Fiorentina del dicembre ’96 che finì 3-3 (Batistuta, Batistuta, Rui Costa). Con la nascita delle prime pagine e forum web in polacco sulla Fiorentina, sono cominciate le prime conoscenze con altri tifosi in Polonia. Abbiamo cominciato a comunicare ed organizzarci per vedere le partite e commentarle insieme, formando così un piccolo gruppo che poi in seguito è diventato il Viola Club Polonia. Sono serviti molti anni, anche a causa del fallimento, per scovare altri polacchi viola. Anni in cui
sono venuto a Firenze, anche in solitaria, e ho vissuto la città. Poi, finalmente, è arrivata la Champions, nel 2008, ed eravamo già così tanti da avere un network in tutte le principali città della Polonia. Decidiamo quindi di organizzarci per seguire attivamente la Fiorentina per la prima volta allo stadio, in occasione della partita Slavia Praga-Fiorentina (0-0). Il VCP è poi nato ufficialmente nel 2010, grazie ad un gruppo di ragazzi di Lodz (i più pazzi sostenitori viola di tutta la Polonia!) ed è stato fondato a Zabrze».

 

 

Qual è stata la tua prima volta al Franchi?

«Proprio nel 2010. Era un Fiorentina-Juventus (esordio col botto!), finita purtroppo 1-2. Faceva un freddo incredibile, pure per noi polacchi: tornati a casa eravamo tutti ammalati. Da quella partita, abbiamo trovato il nostro posto in Curva Fiesole e cerchiamo di esserci
quanto più spesso possibile».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E in trasferta?

«Essendo molto lontani siamo praticamente sempre in trasferta, e da quando non giochiamo più in Europa è difficile non avere mai partite vicine. Cerchiamo comunque di essere sempre presenti nei momenti più importanti della stagione della Fiorentina. Eravamo presenti alla finale di Coppa Italia contro il Napoli, ad esempio, e in molte trasferte europee.
Oltre alla nostra prima partita a Praga, eravamo presenti a Liberec, Mönchengladbach, Londra… Eravamo ovviamente presenti in Polonia, a Varsavia e Poznan, e anche nella pazza trasferta di Budapest…».

 

 

Pazza? Cosa è successo?

«Non avevamo programmato di andare in trasferta, ma siamo comunque partiti all’ultimo secondo: eravamo più di venti persone. Ovviamente non avevamo avuto tempo di prendere i biglietti, avevamo solo un posto dove passare la notte e niente di programmato per l’intera giornata. Appena arrivati a Budapest, ci aggirammo per il centro storico alla ricerca di un bar per vedere la partita. Dentro ad un bar sportivo, incredibilmente, venimmo notati da un
uomo del posto. Il giorno della partita, vestiti tutti di viola… eravamo molto riconoscibili. Gli raccontammo la nostra storia, così lui si rese disponibile a trovarci qualche biglietto… ma rifiutammo: non volevamo che entrassero soltanto alcuni di noi. O tutti o nessuno. A quel punto accadde qualcosa di miracoloso: dopo una breve telefonata, l’uomo ci disse di avere i biglietti per tutti quanti. Non abbiamo mai capito se questa persona fosse vicina alla
dirigenza del Debrecen, o che tipo di agganci avesse per recuperare con tanta facilità i biglietti, ma è stato il nostro salvatore quel giorno e noi lo ringraziamo ancora».

In conclusione, vuoi mandare un messaggio ai tifosi viola e ai fiorentini?

«Sì, vorremmo chiedere ai fiorentini di parlare più lentamente. [ride, ndr] Seguiamo tutti i principali programmi d’informazione sulla Fiorentina, come potete immaginare, ma delle volte è difficile perché voi parlate molto velocemente, soprattutto quando siete nervosi. Scherzi a parte, ci piacerebbe conoscere quanti più tifosi possibile, perciò quando vedete un
nostro vessillo o sciarpa in Fiesole venite a salutarci. E se capitate in Polonia, in qualunque città polacca, contattateci, così da poter bere qualcosa o vedere insieme la Viola. Mandiamo un grande abbraccio a tutti i tifosi, italiani e stranieri. Salutiamo in particolare gli amici di Poggibonsi e il presidente dell’ACCVC Filippo Pucci. Infine, avremmo una domanda per tutti i fiorentini: com’è possibile che una città come Firenze non riesca a trovare un terreno adatto a fare lo stadio?».

Contatti:

violafan@onet.eu

http://acffiorentina.pl

https://www.facebook.com/violaclubpolonia

https://instagram.com/violaclubpolonia2010?utm_medium=copy_link

Leggi altri articoli
Torna in alto